Nell’anno in cui Al Bano Carrisi compie i suoi “primi” 80 anni e Michele Piccolo i suoi “primi” 75, accade che la sorpresa al fondatore dei supermercati Piccolo l’abbia fatta proprio il cantate di Cellino San Marco che a Sanremo scorso ha raccolto nuovi e convinti entusiasmi. Al Bano Carrisi ha voluto dedicare a Michele Piccolo una delle pagine del calendario che ogni anno produce sotto l’insegna delle Tenute di Cellino San Marco in Puglia dove coniuga le altre sue grandi passioni per il vino e l’olio ma anche per l’accoglienza che riserva ai tanti turisti, viaggiatori italiani e stranieri che decidono di trascorrere dei giorni di pieno relax. Così sulla pagina di questo marzo del calendario di Al Bano, proprio nel mese in cui Michele Piccolo ha festeggiato il suo compleanno, troviamo due foto che ritraggono i due e una dedica che è anche una descrizione: “Con il mio amico Michele Piccolo“.


C’era una volta un’antica masseria denominata Curti Petrizzi dove la viticoltura è una tradizione che si tramanda da secoli. Attorno un’ampia fascia di macchia mediterranea che fin dal Settecento aveva piccoli vigneti che venivano coltivati con una cura maniacale e tale da dar vita ad un “nettare” delizioso che arrivava sulla tavola del conte Balzamo, in quegli anni proprietario di quelle terre. La storia delle Tenute di Al Bano Carrisi è lunga e piena di sorprese come la vita stessa di Al Bano. C’è di mezzo persino un suo trisavolo, il bisnonno, che lavorava come carbonaio. Era l’unico, secondo quanto risulta dagli impolverati documenti di famiglia, ad avere contatti diretti con i “briganti” che si mossero d’intorno. Si racconta che ben undici persone dedite al brigantaggio grazie al suo prezioso aiuto si siano nascoste nelle campagne di Cellino San Marco e avuto dal bisnonno di Al Bano vettovaglie e l’immancabile, delizioso vino di queste contrade. Poi un salto. I libri di storia ci portano fino agli ultimi giorni di luglio del 1861 quando quei “briganti” furono scovati dal capitano Luigi Lupinacci che pose fine alle loro avventure disperate.

Tutto questo pare abbia visto quella terra che è oggi è la proprietà dei Carrisi che, per amor di bellezza è stata poi completamente trasformata nel rispetto assoluto di una natura rigogliosa come nel secolo scorso. Al Bano Carrisi era partito da qui, da questo piccolo paese che è nel cuore del Salento e da una condizione di povertà. Così mentre vigne e vino rimanevano curati e custoditi dal padre Carmelo lui muoveva i primi passi di una carriera che lo ha portato in giro per il mondo e che ancora, ad 80 anni, riserva bellissime sorprese. «Quando ero bambino Don Carmelo, mio padre, mi portò alla vigna e mi insegnò a liberarla dalle erbacce. “Se dai alla terra, la terra ti dà”, mi diceva, così ho capito che prima ancora del vino, dalla vigna ti veniva un sorso di saggezza. Ho dedicato al “Mio Vecchio Saggio” questo vino che mi aiuta a riscoprire il calore degli affetti ed il colore degli anni.»

Le Cantine di Al Bano Carrisi partirono da una sola linea di vini bianchi chiamati appunto “Don Carmelo”. Da lì oggi quelle stesse Cantine producono ben 10 linee di vino, grappa spumante ed un ottimo olio d’oliva. Del vino non si possono tacere i rossi, i rosati e bianchi che Al Bano ricava da vigneti tra i 40 e 75 anni. Essi annoverano il Primitivo, il Negroamaro, il Salice il Salentino, lo Chardonnay e l’Aleatico. Tutti assieme ricordano l’amore e il rispetto per la terra che a casa Carrisi è stato ed è un principio imparato sin dalla nascita. Nato in una famiglia di contadini, il cantante non ha mai perso quei valori che ha portato sempre con se e che impone come obiettivo principale nella produzione dei suoi vini. Lì a Cellino hanno scritto tutti coloro che quel posto hanno visitato “Al Bano ha costruito un intero mondo a sua immagine e somiglianza. Attorno alla settecentesca Masseria Cutri Petrizzi di proprietà del bisnonno è sorta prima la sua residenza privata, poi un borgo con hotel, spa, ristorante, piscina, asilo per i bambini della zona, casa discografica, uffici. E la cantina della Azienda Vinicola Al Bano, che produce, imbottiglia ed esporta in tutto il mondo. 300 ettari di vigneti e uliveti, 30 a bosco, che sono un po’ la Neverland nel «nuovo Domenico Modugno», ma 100% pugliese. I cartelli mostrano un Al Bano sorridente con cappello bianco in testa e indicano la strada fra i campi: Cellino San Marco è in piena campagna, in provincia di Brindisi, lungo la superstrada che collega Bari al resto del Salento ed è quindi una tappa perfetta per chi scende in macchina verso Lecce, Otranto e le spiagge salentine. Ci siamo fermati, per fare un giro e per farci raccontare la storia della tenuta da Al Bano in persona.

L’amicizia tra Al Bano Carrisi e Michele Piccolo

“Galeotto” potrebbe dirsi sia stato proprio il vino che arrivò sugli scaffali dei supermercati Piccolo. Ma fu giusto l’inizio. Tutto il resto è venuto da sé e solo per la grande affinità (scoperta sul campo e frequentandosi) tra la storia di vita di Al Bano Carrisi e quella di Michele Piccolo che, partiti entrambi da condizioni di svantaggio, sono poi arrivati al successo ciascuno a suo modo. Generosi entrambi si sono dichiarati fin da subito amicizia e rispetto coltivato all’ombra di un rapporto che non è affatto formale e non dipende per nulla dai fatturati che il il vino di Al Bano può fare grazie ai supermercati Piccolo o da altri interessi. Nulla di questo se non l’ammirazione sincera e reciproca che i due “meridionali doc” provano. Come quando, a ritorno di un’ultima visita fatta da Michele Piccolo a Cellino San Marco, Al Bano gli telefonò per sapere se il viaggio era andato bene e gli confidò quella stessa stima e “fratellanza” di vita che nutre parimenti Michele Piccolo per Al Bano. Diversi sono stati gli episodi con i quali i due si sono testimoniati la loro amicizia. Dal concerto fatto nella città natale di Michele Piccolo alle visite fatte da Al Bano nei supermercati compresa quella del 3 agosto 2022 quando Al Bano decise di prendere un treno e recarsi a Nola in occasione della inaugurazione del punto vendita più grande e bello (per ora) della rete. Non da meno, quando un giorno Al Bano decise di regalare a Michele Piccolo un ulivo e di venirlo a piantare di persona come racconta un cortometraggio realizzato in quella occasione.

L’ultima graditissima sorpresa del calendario

L’ultima sorpresa graditissima arrivata da Al Bano Carrisi però Michele Piccolo non poteva affatto prevederla tanto che ha potuto scoprirla solo qualche settimana fa e a nuovo anno iniziato da un po’. Quel giorno con spedizione proveniente da Cellino San Marco un pacco piuttosto pesante conteneva diverse copie del calendario che Al Bano Carrisi fa stampare ogni anno per divulgare le belle cose che vivono presso la sue Tenute a Cellino San Marco. In pregevole veste grafica, il calendario 2023 di Al Bano Carrisi e delle sue Tenute raccoglie foto, racconti e molto altro. Sedici pagine con testi di canzoni da lui scelte, una marea di foto e di nomi noti tra cantanti, attori, familiari, di visite fatte in giro per il mondo. Tra questi arriva il mese di marzo e una sorpresa che Al Bano Carrisi ha voluto tenere nascosta all’amico Michele fino all’ultimo. Due foto accanto a quelle altri amici che ritraggono Michele Piccolo con Al Bano Carrisi e la scritta/descrizione. “Con il mio amico Michele Piccolo“. Un omaggio che Michele Piccolo ha accolto con grande entusiasmo vissuto proprio nell’anno e nel mese in cui l’imprenditore napoletano ha compiuto i suoi 75 anni.

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Hotel Felicità
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Ristorante Don Carmelo
Tel: (+39) 0831/618260
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Spa È la tua vita
Tel: (+39) 0831/618777
Email: spa@tenutealbano.com