Lo slargo Anatolij Korol è da sabato 18 dicembre una realtà. Il progetto che l’Amministrazione comunale di Castello di Cisterna ci aveva chiamato a realizzare è arrivato a compimento in una mattina gelida ma significativa di metà dicembre con la cerimonia d’intitolazione ad Anatolij Korol, l’eroe ucraino che il 25 agosto del 2015 trovò la morte per sventare una rapina nel nostro supermercato che abbiamo in via Selva a Castello di Cisterna. Così da sabato 18 dicembre Castello di Cisterna, cittadina della provincia di Napoli, ha un nuovo slargo a ridosso di dell’incrocio tra via Vesuvio e via Madonna Stella in pieno centro cittadino che abbiamo voluto interamente finanziare assieme al Gruppo VéGé di cui siamo parte.

Ora slargo Anatolij Korol è a Castello di Cisterna uno spazio all’interno del quale c’è un’opera d’arte scolpita sul marmo dal Maestro Luigi Minichino, alcuni giochi per bambini e piante verdi con fiori variopinti ad onorare una memoria che né noi né molti atri vogliono far cadere nell’oblio. I lavori di riqualificazione sono durati alcuni mesi da quando il sindaco di Castello di Cisterna Aniello Rega che aveva chiesto un finanziamento a privati e noi non ci siamo voluti tirare indietro per un legame con la vicenda di Anatolij Korol che il destino aveva voluto affidarci dal quel 25 agosto del 2015. Non si è voluto tirare indietro nemmeno il Gruppo VéGé che ha contribuito ai costi per realizzare l’opera d’arte e riqualificare per intero l’area su cui è sorto lo slargo. Tutti assieme, Comune di Castello di Cisternasupermercati Piccolo e Gruppo VéGé per adoperarsi affinché lo slargo Anatolij Korol diventasse davvero un luogo dedicato ai bambini, alla tenerezza delle loro età e alla memoria di un uomo che una bambina, sua figlia, la tenne fuori sul carrello della spesa quel giorno d’agosto prima di entrare nuovamente nel supermercato di via Selva in cui aveva già fatto la sua spesa. Anatolij Korol non sopportò di restare indifferente a ciò che stava vedendo e si lanciò a mani nude contro i due malviventi oggi in carcere e già processati quel giorno armati di pistola e intenzionati a portare bottino pieno a casa. Voleva impedire che avvenisse il sopruso ai danni dei clienti presenti nel supermercato in fila alle casse. Partì così una colluttazione che Anatolij Korol avrebbe anche dominato se non fosse stato che il complice, già scappato, rientrasse per infierire su Anatolij e liberare l’altro rapinatore. Sotto lo sguardo dei clienti e del personale in quel momento nascosti all’interno del supermercato Anatolij fu colpito e ucciso da un proiettile di pistola sparato dai malviventi.

La cerimonia d’intitolazione, toccante e sobria, si è tenuta alla presenza del vescovo di Nola Francesco Marino (che ha benedetto l’opera d’arte e lo slargo), di diversi sindaci del circondario presenti alla cerimonia con la fascia tricolore, con i vertici dell’Arma dei Carabinieri che opera al Comando Provinciale proprio di Castello di Cisterna, dei consiglieri regionali Mario Casillo, Gennaro Saiello e Carmine Mocerino, dell’onorevole Paolo Russo, del senatore Francesco Urraro, e, naturalmente, del sindaco di Castello di Cisterna Aniello Rega, del vicesindaco Giuseppe Scotto, della stessa vedova di AnatolijNadia Korol, che iniziò a lavorare con noi già poche settimane dopo la triste vicenda del marito che lasciò le sue due figlie Anastasia e Lisa Korol. Dopo aver sollevato il drappo rosso che aveva coperto fino a sabato 18 dicembre l’opera d’arte scolpita nel marmo e la stessa targa d’intitolazione dello slargo si sono susseguite le testimonianze anche del nostro Michele Piccolo che sin dal primo momento si mobilitò per stare al fianco di Nadia e delle sue due figlie. Presenti anche i vertici del Commissariato di Polizia di Acerra e la Camera di Commercio di Napoli con il suo presidente Ciro Fiola. Raffaele Piccolo ha dedicato la sua testimonianza ad una parte anche del tutto personale e commovente quando, nel ricordo, ha raccontato dei primi istanti in cui fece arrivo al punto vendita di via Selva. Non ha esitato infine a sottolineare anche il grande impegno del Gruppo VéGé di cui è vicepresidente. Momenti di grande impatto vissuti sotto le folate del vento gelido di dicembre e accompagnati dagli interventi dei presenti che hanno voluto sottolineare il ruolo della memoria e di un gesto che resta di grande esempio. Il Maestro Luigi Minichino ha spiegato il significato dell’opera d’arte, quel catino posto alla sommità per abbeverare di giustizia e di vita le “creature” del cielo. Ai piedi dell’opera d’arte tre targhe con tre dediche che resteranno a futura memoria: una dell’Amministrazione comunale, l’altra del Maestro Minichino che ne spiega il senso e la terza scritta, quella nostra, che recita “Donammo alla città quest’opera d’arte, estro creativo del Maestro Luigi Minichino. E questo slargo del tutto ispirati ad Anatolij Korol e a ciò che fece quel 25 agosto del 2015. sabato 18 dicembre 2021. Piccolo e Gruppo VéGé

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