“Il pizzaiuolo che ha bottega, nella notte, fa un gran numero di queste schiacciate rotonde, di una pasta densa, che si brucia, ma non si cuoce, cariche di pomidoro quasi crudo, di aglio, di pepe, di origano: queste pizze in tanti settori da un soldo, sono affidate a un garzone, che le va a vendere in qualche angolo di strada, sovra un banchetto ambulante e lì resta quasi tutto il giorno. Vi sono anche delle fette di due centesimi, pei bimbi che vanno a scuola; quando la provvista è finita, il pizzaiuolo la rifornisce, sino a notte. Vi sono anche, per la notte, dei garzoni che portano sulla testa un grande scudo convesso di stagno, entro cui stanno queste fette di pizza e girano pei vicoli e dànno un grido speciale, dicendo che la pizza ce l’hanno col pomidoro e con l’aglio, con la muzzarella e con le alici salate. Le povere donne sedute sullo scalino del basso, ne comprano e cenano, cioè pranzano, con questo soldo di pizza”. A scrivere e descrivere ciò che accadeva nelle strade di Napoli agli inizi del ‘900 è Matilde Serao che nel suo “Ventre di Napoli”, la fondatrice de Il Mattino passo in rassegna tutto ciò che poteva dirsi “cibo da strada” nella Napoli dei primi del ‘900. Era un libro pensato per le persone povere e dare loro il suggerimento di una sopravvivenza. Sta di fatto che a leggerlo con attenzione manca nell’elenco proprio la picca a portafoglio (o libretto) che, invece, si diffonde a Napoli e tuttora costituisce un vero caposaldo dello street food partenopeo. Prima della metà del Novecento le pizze erano solo quelle grandi e venivano vendute a fette, come in America, per le strade della città come abbiamo letto nel racconto di Matilde Serao.

In questa ricostruzione storico letteraria, agli occhi attenti di Matilde Serao la Napoli degli inizi del ‘900 è una città vivissima. Certamente povera forse, ma, in ogni caso, viva assai e piena di espedienti per i quali i napoletani sono diventati famosi nel mondo. Qui già allora esisteva la slice pizza che fu inventata in Italia e non negli Stati Uniti come sostengono molti americani. A Napoli il garzone portava le pizze lungo le strade. Arrivava fino alle case e sui luoghi di lavoro per consegnarle tanto che di fatto possiamo parlare di un delivery ante litteram.

Nella foto un delivery antelitteram. Il garzone del pizzaiolo che consegnava gli spicchi di pizza a domicilio.

Le fette di pizza a domicilio – dice la Serao nel suo racconto – erano amate dalle donne di ogni classe sociale e non solo da quelle dei bassi. “Il garzone camminava lungo le strade e queste fette arrivavano soprattutto sui banconi delle sarte di via Duomo, storicamente la via dell’alta moda partenopea. La Serao ci parla di donne di inizio ‘900 che lavoravano e non potevano cucinare. Uno squarcio profetico se si pensa ai giorni d’oggi e alle donne che lavorano.

Poi arrivò lei, la “sorella minore” della pizza più classica, quella margherita, della quale conosciamo le origini e tutte le le sue fantasiose varianti. La pizza a portafoglio, invece, è stata pensata per essere mangiata a passeggio mentre ci si perde tra le bellezze della città partenopea. Qualcuno dice che sia stata inventata alla Pizzeria Port’Alba, fondata nel 1738 ma ovviamente appare impossibile risalire all’origine reale della pizza a portafoglio. Si presentò subito come una sorta di miniatura della sorella maggiore più nota e famosa ma con sopra tutti i sapori della pizza vera. La sua storia e le sue caratteristiche sono raccontate anche da un vero maestro pizzaiolo napoletano, quel Salvatore Di Matteo che la fece assaggiare anche al Presidente degli Stati Uniti d’America. E Clinton la mangiò in piedi per strada ai Tribunali come accade a migliaia i napoletani e stranieri.

Nelle foto le pizze al portafoglio dei supermercati Piccolo

Da qualche tempo la pizza a portafoglio potete trovarla anche nei quattro supermercati Piccolo che dispongono di un forno posto lungo il percorso dell’area vendita. Si tratta del punto vendita di viale Impero (via Luraghi) a Castello di Cisterna, al punto vendita storico del quartiere Starza, al punto vendita di via Nazionale a Pomigliano ed infine al punto vendita di via Romani a Sant’Anastasia luogo del buon cibo inaugurato appena lo scorso settembre 2019. Troverete in ciascuno di essi i pizzaioli dei supermercati Piccolo preparare, davanti ai vostri occhi, le pizze al portafoglio (vendute al costo di un euro) con diverse varianti di sapore. Una volontà che conferma in quanti e quali modi il “mondo Piccolo” abbia l’attenzione rivolta sempre verso le tradizioni ed il cibo che ha fatto la storia del territorio. Genuino, popolare e sempre ad un costo super conveniente.

Nelle foto le pizze al portafoglio dei supermercati Piccolo