Si legge persino in Wikipedia, l’enciclopedia più diffusa e famosa di internet, che “‘O pere e ‘o musso è un piatto tipico della cucina napoletana, il cui nome, in italiano, significa il piede e il muso e si riferisce alla sua composizione. Solitamente è venduto per strada in tipici carretti, che popolano gli angoli delle città campane, ma non sono rari anche in Molise e in provincia di Foggia, dove il piatto costituisce un tipico cibo “da festa”.”

Già, le feste popolari in molte zone del sud Italia, Campania soprattutto, sono il trionfo di un cibo che è amato da molti. Per strada pullulano bancarelle, vetrine mobili, carretti da allestire con velocità o vere e proprie postazioni mobili.

Specialità culinaria napoletana di lunga e consolidata tradizione, o pere e ‘o musso si prepara con il piede di maiale (‘o pere). ‘O musso è, invece, il muso del vitello, anche se erroneamente lo si considera muso di maiale (o musso ‘e puorco). ‘O pere e ‘o musso è la più plastica rappresentazione di una tradizione popolare che nasceva povera e veniva fatta da chi sapeva utilizzare ogni parte degli animali che si macellavano. Piede di vitello, piede di capretto e frattaglie, i quattro stomaci della vitella (tra cui la trippa), la mammella della mucca da latte, l’utero della vitella, il retto della vitella. Questi ed altre parti d’animali per comporre un classico del cibo da strada delle cucina partenopea. Vengono depilati, bolliti, raffreddati, tagliati in piccoli pezzi e serviti freddi, conditi con sale e succo di limone. Veniva salato per aspersione servendosi di un caratteristico strumento, un dosatore costituito da un corno animale bucato all’estremità. Una “pratica” ancora in uso presso alcuni venditori.

Tutto il valore popolare ed enogastronomico di un cibo che è un must dello street food ante litteram partenopeo entrato da anni, a buon diritto, dentro i punti vendita dei supermercati Piccolo che delle tradizioni enogastronomiche ne hanno fatto un cardine. Una iniziativa rinnovata, nuovamente, – come ci spiega Antonio Petriccione, responsabile delle macellerie dell’insegna Piccolo – questa estate. Un’esperienza tutta da vivere se ci si reca ai punti vendita di viale Impero (via Luraghi) in Castello di Cisterna, alla Starza o a via Nazionale. Troverete così, dietro il banco assistito, o accanto ad un tre ruote d’epoca restaurato per l’occasione, un esperto addetto (nella foto c’è Ciro Piccolo) che saprà, dalle 16 in poi, darvi con maestria ogni informazione e tagliarvi a vista ogni parte di frattaglie, ldi trippa, di mammella o d’altro che vi aggrada di più. Così che potrete portare il “bottino” a casa per condividerne con gli altri. O mangiarlo appena fuori accompagnato da ottimo vino o birra artigianale.