Il pool del marketing nel “mondo piccolo” è bello folto. Lo ispira e guida Giusi Piccolo che, in questi anni, sui temi del marketing si è fermata a riflettere da diverse angolazioni. Con lei ci sono Diana Ceriello (che nel tempo ha affinato il piglio di chi tiene ad ottimizzare le risorse) e Claudia Consiglio (che nei geni ha l’estro della fotografia professionale e tutti i contorni della modernità). Si sono mosse assieme dacché l’obiettivo era ambizioso: ridare una nuova “veste” a tutti i lavoratori che operano all’interno dei supermercati Piccolo e negli altri opifici che compongono la filiera di produzione. Negli occhi e nella mente di chi ha vissuto e conosciuto la storia dell’ultimo trentennio del “mondo piccolo” il ruolo di una divisa è stato sempre fondamentale. Era marketing prima ancora del marketing e delle mode che vanno e vengono.

Michele Piccolo li aveva immaginati da sempre eleganti i suoi lavoratori. Quella pratica e concreta eleganza in grado di comunicare ai clienti l’ordine, il rispetto per il lavoro che si fa, l’orgoglio di un’appartenenza. Lungo questo stesso orizzonte Giusi Piccolo si è mossa con abilità coordinando un team di lavoro del quale hanno fatto parte anche Raffaella Esposito, Stefania Avallone e, non da meno, i collaboratori dei diversi punti vendita che, per un giorno, quello di giovedì 1 luglio, sono diventati modelli e modelle a cui far indossare, in anteprima, le nuove divise che troverete già dai prossimi giorni in tutti i supermercati Piccolo.

Un outfit che riprende la storia d’azienda, ne esalta i colori, ne amplifica l’emozione che può dare la semplicità se si unisce all’eleganza dei colori blu e gessato, gessato e rosso. Il rosso, non a caso, è quello del marchio, del cuore e del colore sociale. Con una texture personalizzata, utilizzata per realizzare i camici e gli elementi decorativi delle divise istituzionali. Riga rossa, pantone e logo piccolo. Il fondo blu è una combinazione di pantoni che lo rendono cangiante. Il vademecum non lascia spazio all’improvvisazione. Le divise, naturalmente, dovranno essere sempre indossate sempre pulite con il tessuto utilizzato per realizzarle che non si stropiccia, che è traspirante e molto morbido al tatto. I capelli, come tutto il resto, dovranno essere sempre in ordine. E se per le donne è preferibile legarli in una coda bassa o raccolti in uno chignon con un filo di trucco, per gli uomini dovranno essere sempre curati come la barba.

Sotto i camici gessati andranno utilizzati indumenti di colore blu e nero. Con le donne che li indosseranno il pantalone a corredo dovrà essere blu di cotone mentre per gli uomini jeans o pantalone blu. Per tutti le scarpe dovranno essere sempre a norma antinfortunistica. Gli chef e il personale di reparto indosseranno sotto i camici indumenti di colore bianco e di cotone perché il tessuto è traspirante e, dunque, leggermente trasparente. I coordinatori di punti vendita avranno due outfit: gilet e camicia con o senza cravatta, giacca con cravatta e pochette. Per tutti il cartellino con il proprio nome sarà segno di comunicazione ed apertura verso il cliente. Davanti ad una platea tutta interna al “mondo piccolo” e volutamente contingentata presente nella Sala Formazione di via Luraghi a Pomigliano d’Arco, Giusi Piccolo ha presentato con entusiasmo ed emozione il progetto delle nuove divise nel dettaglio. Ha voluto accompagnare con parole garbate e semplici il viaggio verso il nuovo aspetto che avrà tutto il personale d’azienda. Perché il dialogo con i clienti inizia da lì. E si fa marketing, legame, identità, connubio.

L’intervento di Raffaele e Michele Piccolo ha dato altre ed ulteriori sfumature ad una occasione che segnerà certamente un passaggio importante. Michele Piccolo ha ricordato gli altri passaggi più significativi di una storia lunga e piena di soddisfazioni, le foto, i documenti che hanno lasciato traccia. La sua mania di curare i minimi dettagli già sul finire degli anni ottanta. Raffaele Piccolo ha voluto fermarsi a riflettere anche sulla necessità di far crescere talenti dall’interno. Scovare in mezzo a quasi mille persone le capacità, le competenze, le crescite professionali che si debbono trovare lungo la strada. Intanto, in fila, uno accanto agli altri, con l’orgoglio di indossare una divisa estremamente identificabile, i neo modelli, in mezzo al quale c’erano veterani come Carlo il barista della Starza a Sant’Anastasia, storia e innovazione hanno fatto capolino, si sono fatti incontrare. Ai clienti, sin dalle prossime settimane, l’emozione di ritrovare in area vendita, da un bel giorno, tutti vestiti diversamente da oggi.