La prima cosa che colpisce del nuovo menù di questo autunno/inverno è la sfida della convenienza che la famiglia Piccolo ha voluto affiancare al tema della qualità. Non è solo la conseguenza di una filosofia che Michele Piccolo ed il figlio Raffaele mettono da anni quando aprono nuovi luoghi dedicati alla vendita del buon cibo. In viale Luraghi 7, a Castello di Cisterna, dove ha sede un punto vendita ma anche il primo ristorante di una serie che “affianca” letteralmente i nuovi punti vendita ci sono molte parole da coniugare con la buona cucina che si porta a tavola in vassoio se è l’ora del pranzo a prezzi imbattibili. O diventa menù alla carta tutte le sere e la domenica a pranzo. Così l’intera offerta degustativa che si può leggere sui nuovi e comodi menù da portare a casa o trovare in rete con il proprio smartphone in QR Code è di quelle che non passano inosservati. Una bistecca di scottona accuratamente disossata che pesa 400 gr. con verdure grigliate la si ottiene con soli 10 euro. Diventano 5, di euro, se a tavola ti fai portare un hamburger di scottona da 200 gr. della stessa qualità. Il menù di mare è rimasto lo stesso della scorsa estate quando a soli 20 euro si poteva “viaggiare” tra i sapori di migliori ittici a partire dall’aperitivo fino al contorno con acqua e coperto inclusi. Ad esso si aggiunge, da quest’autunno, il menù di terra che paghi solo 15 euro per farti arrivare a tavola, sotto l’egida dell’ottimo servizio di sala curato da Antonio o Luca, Martina o Anna pronti a darvi ogni dettaglio, il miglior servizio e la migliore professionalità. In cucina ci sono gli chef Nello, Giovanni, Antonino assieme a tutti i ragazzi dello staff di cucina che si muove sincrono per curare i dettagli. Le cotture sono un’arte che si impara cum grano salis. Basterà guardare il menù con tutte le sue voci, la carta del buon bere, il panino che si può comporre o tutti gli altri piatti (dal primo al secondo, ai contorni) per poi buttare lo sguardo sui prezzi della pagina messa in rilievo con la dicitura “occhio ai prezzi” e rendersi conto davvero che qui il connubio è convenienza non meno che qualità. La cucina del ristorante ha a disposizione un’intera area vendita dove si vende cibo di ogni genere. L’esortazione che arriva da Michele e Raffaele è quella di usare il meglio di ogni ingrediente, la migliore qualità senza badare a spese dacché il cliente del ristorante deve farsi la stessa idea, la migliore possibile, della qualità che qui si può trovare.

E non spaventa neppure la seconda ondata del virus. Anzi. La si vuole combattere, anche a tavola, con una sfida ancora più coraggiosa. Qui bisognerà venire per mille motivi non meno che per i prezzi che non temono davvero nessun confronto. La brace di Luca e di Pietro è accesa ogni sera e pronta a mettere “a fuoco” una carne di grande qualità che ha subito una lunga maturazione grazie all’armadio di frollatura posto appena dietro le spalle dell’abile ed esperto bracista. L’ambiente è accogliente, protetto, ispirato al motto “qui devi mangiare gourmet ma devi pagare come fossi in un’osteria popolare“. Qui si dovranno riportare al ristorante persone che dal ristorante si erano allontanate o per la indisponibilità economica o per la pandemia che ha messo (e mette) a dura prova l’economia generale. Così chi verrà qui dovrà (ri)trovare il piacere di sedersi a tavola ed essere servito nel migliore dei modi. Gustare un calice di buon vino, mangiare pane antico fatto con il lievito madre fermentato 24 e più ore. Per questo le prossime settimane saranno all’insegna dello stare assieme (con tutte le dovute regole anti covid) ma stare assieme con la migliore tavola e con eventi degustativi che si vorranno fare per dare valore al cibo e alla convivialità. Tutto dentro le regole della prudenza, dei dettami del momento ma anche di un’arte antica che si chiama “stare assieme” attorno ai migliori sapori della tavola.